L’asma non è una malattia contagiosa e non pregiudica la possibilità di fare attività fisica. Non espone a un maggior rischio di contrarre la Covid-19 o di averne gravi conseguenze, ma può peggiorare con l’inquinamento. Sono queste alcune delle indicazioni anti-fake news sull’asma che la Simri, la Società italiana malattie respiratorie infantili ha inserito all’interno di un decalogo sui ‘falsi miti’ lanciato in occasione della Giornata mondiale dell’asma del 5 maggio 2021.
Si tratta della malattia cronica respiratoria più frequente dell’età pediatrica: in Italia la prevalenza nei bambini è di circa il 10%. “Le richieste di informazioni e consigli da parte dei genitori sono aumentate” dall’inizio dell’emergenza Covid-19, “ma in realtà i bambini asmatici stanno bene, anzi le riacutizzazioni dell’asma sono diminuite durante la pandemia” spiega Fabio Midulla, Presidente Simri e responsabile del pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma.
“L’asma è una malattia multifattoriale, legata da una parte alla predisposizione genetica, dall’altra a una serie di fattori ambientali come le allergie e le infezioni virali – aggiunge – Le infezioni virali respiratorie sono più frequenti in età pediatrica rispetto all’adulto e pertanto si temeva molto che l’infezione da Sars-Cov-2 fosse più frequente nei bambini e più grave in particolare nei bambini asmatici. Fortunatamente non è successo, anzi i bambini asmatici si sono ammalati di meno”.
Midulla sottolinea che “il motivo non è ancora chiaro. Si pensa che l’allergia possa proteggere il bambino dall’infezione Sars-Cov-2 e sicuramente il distanziamento, la mascherina e il lavaggio frequente delle mani hanno ridotto di molto la circolazione dei virus respiratori che normalmente colpiscono i bambini asmatici”.