Ecco una notizia che preoccupa i neonatologi italiani: sono in aumento le donne che decidono di partorire in casa. Anche se la percentuale è ancora molto bassa rispetto al totale dei neonati (0,1%) la tendenza è in crescita e lo scorso anno si stima siano venuti alla luce tra le mura domestiche circa 500 bambini. Un numero inferiore a quello reale e approssimativo, difficile da determinare per mancanza di dati completi. In ogni caso, come sostengono gli esperti della Società italiana di neonatologia (Sin) tra le mura domestiche il rischio è che non siano garantite le misure di sicurezza necessarie in caso di problemi (ad esempio non c’è una rete capillare di ambulanze e, quando questa è garantita, bisogna fare i conti con la vicinanza e raggiungibilità di centri per terapie intensive neonatali) per questo l’ospedale è da considerare comunque il posto più sicuro. Tuttavia, qualora una donna decida per il parto a domicilio, dalla società scientifica arrivano sei indicazioni per affrontare la nascita nelle condizioni di maggiore sicurezza possibile.
Raccomandazioni degli esperti
In primo luogo, la futura mamma deve essere correttamente informata sui rischi del parto a domicilio e sulla organizzazione dello stesso nella città dove intende partorire.
Poi, deve esservi un presidio ospedaliero attrezzato facilmente raggiungibile, deve essere garantito un trasporto rapido in ospedale per mamma e neonato ad opera di personale esperto ed addestrato nelle manovre di rianimazione e occorre pre-allertare l’ospedale più vicino con una divisione di terapia intensiva neonatale.
La futura mamma deve inoltre rivolgersi a un’ostetrica con training appropriato nell’assistenza sia in ospedale sia a domicilio e che abbia documentata capacità nelle manovre rianimatorie neonatali.
E’ necessario infine garantire al neonato ed alla mamma, nelle ore immediatamente dopo il parto, tutti i controlli previsti di routine.