(Reuters Health) – A scuola prima delle 8.30 del mattino? Agli adolescenti non fa bene, lo dicono i ricercatori americani in uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Sleep Medicine secondo cui alle medie e al liceo, cominciare le lezioni dopo le 8.30 del mattino aiuterebbe gli alunni ad arrivare sui banchi attenti, sani e pronti all’apprendimento. Così l’American Academy of Sleep Medicine (AASM) raccomanda che gli adolescenti tra i 13 e i 18 anni di età dormano regolarmente da 8 a 10 ore a notte per mantenersi in salute.
E andare a dormire prima?
A chi pensa che per porre rimedio al problema sarebbe sufficiente andare a letto prima la sera, gli esperti rispondono che “durante la pubertà si verifica nel corpo umano cambiamenti naturali dell’orologio circadiano interno e, di conseguenza, la maggior parte dei giovani ha una naturale propensione fisiologica ad andare a dormire tardi”, chiarisce Nathaniel Watson, specialista del sonno all’Università di Washington, Seattle e autore principale dello studio.
Problemi legati alla carenza di sonno
Secondo Watson e colleghi il poco sonno negli adolescenti sarebbe associato a scarse prestazioni scolastiche, obesità, disfunzioni metaboliche, malattie cardiache, aumento dei sintomi depressivi, ideazione suicida, comportamenti di rischio e traumi sportivi. Gli studenti che dormono poco hanno anche un rischio più elevato di essere coinvolti in un incidente stradale, tanto che in Usa è stato rilevato che circa il 35% dei decessi negli adolescenti è dovuto a incidenti automobilistici.
I vantaggi del riposo
I precedenti studi sugli orari di inizio scolastici hanno mostrato che mettere la sveglia più tardi al mattino garantisce vantaggi, tra i quali un’adeguata durata del sonno, meno sonnolenza diurna, maggiore partecipazione a scuola e minori assenze e ritardi, oltre che minore depressione e ansia. Anche i tempi di reazione ne risentirebbero positivamente e ritardare l’inizio delle lezione di un’ora potrebbe potenzialmente ridurre gli incidenti automobilistici del 16% circa.
Trucchi per “guadagnare tempo” sotto le lenzuola
Esistono piccole accortezze che aiutano a migliorare la qualità del sonno, spiega Watson, come ad esempio fissare tutte le sere un orario preciso al quale andare a dormire in modo da concedersi le otto ore di sonno raccomandate. Gli studenti dovrebbero impostare la sveglia per ricordare quando è il momento di prepararsi per andare al letto, spegnere tutti i dispositivi elettronici almeno 30 minuti prima di coricarsi e mettere via i loro telefoni cellulari di notte. “Se i genitori notano che il loro bambino ha difficoltà estrema a svegliarsi in tempo per la scuola o manifestano un’importante sonnolenza diurna, dovrebbero prendere in considerazione l’ipotesi di rivolgersi a uno specialista di medicina del sonno per una valutazione, indipendentemente dall’orario di inizio delle lezioni scolastiche”, sottolinea l’esperta.
In Usa la posizione pro orari ritardati è ufficiale
L’organizzazione leader dei professionisti del sonno ha voluto chiarire la propria posizione ufficiale facendo sentire la propria voce in mezzo al coro di altri gruppi di sostegno alla salute come AMA, AAP, AACAP, CDC e l’American Psychological Association, a favore di un orario scolastico più adatto alle esigenze di salute degli studenti. La nuova posizione dell’AASM esorta le scuole, i consigli scolastici, i genitori e i responsabili politici a sensibilizzare e promuovere orari ritardati di inizio delle lezioni.
FONTE: http://bit.ly/2pjz14f
J Clin Sleep Med 2017
Di Shereen Lehman
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Nutri&Previeni)