Sono almeno dieci, secondo il portale di informazioni sulla salute Medical News Today, i falsi miti sulle creme solari. Leggende o malintesi che è meglio conoscere per decidere come proteggersi, in estate, dai raggi del sole. Eccoli in breve.
- “La protezione solare non è sempre necessaria”: ogni volta che il corpo è esposto al sole è esposto ai raggi UV, anche se il cielo è nuvoloso. E il trucco non basta a proteggere il viso.
- “La protezione non fa assorbire la vitamina D”: bastano 15-30 minuti di sole al dì per averne la giusta quantità e questa è facilmente raggiungibile perché i filtri perdono presto efficacia.
- “Tutte le protezioni sono uguali”: quelle a base di ossido di zinco o titanio schermano fisicamente i raggi e sono più efficaci rispetto a quelle a base di bloccanti chimici, come l’avobenzone.
- “Chi ha la pelle scura non necessita protezione”: gli UVA anche in chi ha più melanina favoriscono l’invecchiamento della pelle.
- “Le lampade creano abbronzatura protettiva”: in realtà utilizzano elevate concentrazioni di raggi UVA per scurire rapidamente la pelle, ma proteggono poco dalle scottature causate dagli UVB.
- “La crema solare non fa abbronzare”: almeno una parte dei raggi raggiunge il corpo. Un cappello e vestiti lunghi schermano meglio.
- “La protezione causa problemi di salute a causa dell’oxybenzone “: uno studio mostra che i livelli di esposizione dannosi sono irraggiungibili usando la protezione tutti i giorni.
- “Un’applicazione dura tutto il giorno”: la crema solare, a causa della luce, perde efficacia va riapplicata ogni 2 o 4 ore.
- “La protezione solare è resistente all’acqua”: nessun prodotto è al 100% impermeabile, bisogna sempre riapplicarla dopo il bagno.
- “La protezione solare non scade mai”: gli ingredienti possono rovinarsi nel tempo e lasciare la pelle non protetta.