L’uomo occidentale è sempre meno fertile

Condividi:

(Reuters Health) –  Brutte notizie per gli uomini di mezzo mondo, nel senso geografico del termine. Un team di ricercatori ha scoperto che il numero di spermatozoi negli uomini nord-americani, europei, australiani e neozelandesi è diminuito di oltre il 50% in meno di 40 anni e che, soprattutto, non si registrano segnali di inversione di questa tendenza. Questo significa in pratica un potenziale declino della fertilità e della salute maschile. “Il nostro studio lancia l’allarme per i ricercatori e le autorità sanitarie di tutto il mondo. Bisogna scoprire le cause della forte contrazione continua del numero degli spermatozoi”, dice Hagai Levine, che ha condotto il lavoro presso la Hebrew University-Hadassah Braun School of Public Health and Community Medicine in Jerusalem. Gli studi oiù recneti condotti su questo fenomeno hanno individuato vari fattori quali l’esposizione a determinati prodotti chimici, pesticidi, fumo, stress e obesità. La qualità del seme rifletterebbe l’impatto della vita moderna sulla salute e sulla fertilità maschile, agendo come segnale di rischi più gravi per la salute e comportandosi come un “canarino nella miniera di carbone”.

Lo studio
La letteratura riporta una flessione nella conta spermatica sin dai primi anni ’90. Lavorando con un team di ricercatori di Stati Uniti, Brasile, Danimarca, Israele e Spagna, Levine e colleghi hanno raccolto ed elaborato i risultati di 185 studi sugli spermatozoi eseguiti dal 1973 al 2011 e hanno poi condotto una cosiddetta “analisi di meta-regressione”. I risultati, pubblicati in Human Reproduction Update, hanno mostrato una riduzione del 52,4% della concentrazione di spermatozoi e un calo del totale degli spermatozoi del 59,3% negli uomini di Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda. Al contrario, nessuna diminuzione significativa è stata osservata in Sud America, Asia e Africa. I ricercatori hanno osservato, tuttavia, che in queste regioni sono stati condotti un numero nettamente inferiore di studi.

Fonte: Hum Repro Update 2017

Kate Kelland

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

Articoli correlati

Lascia un commento

*



SICS Srl | Partita IVA: 07639150965

Sede legale: Via Giacomo Peroni, 400 - 00131 Roma
Sede operativa: Via della Stelletta, 23 - 00186 Roma

Nutri&Previeni © 2024