Una ricerca pubblicata sulla rivista Neurology ha evidenziato che, a concentrazioni plasmatiche troppo alte o troppo base, il magnesio è associato a rischio di demenza. Un equilibrato apporto di magnesio con la dieta dunque (mangiando ad esempio spinaci, mandorle, soia, fagioli neri, yogurt, avocado, cereali integrali etc) o, al bisogno, con integratori specifici, potrebbe un giorno divenire una raccomandazione di routine per la prevenzione dell’Alzheimer e di altre demenze.
Lo studio è stato condotto da Brenda Kieboom dell’Università Erasmus ed ha coinvolto 9.569 individui di età media 65 anni e tutti sani all’inizio del lavoro. Dopo otto anni di osservazione 830 diagnosi di demenza sono state effettuate, di cui oltre 660 di Alzheimer.
E’ emerso che chi all’inizio dello studio aveva concentrazioni plasmatiche di magnesio troppo basse o troppo alte (carenza ed eccesso) ha un rischio del 30% maggiore di ammalarsi di Alzheimer e altre demenze, rispetto a chi presenta concentrazioni sanguigne di magnesio nella norma.
Infatti dei 1.771 individui con carenza di magnesio 160 persone si sono ammalate di demenza, che equivale a un tasso annuo di 10,2 per 1.000 individui. Dei 1.748 con eccesso di magnesio 179 si sono ammalati, per un tasso di 11,4 per 1.000 persone. Il tasso di demenza per chi ha concentrazioni di magnesio nella norma è risultato inferiore e pari a 7,8 per 1.000.
Si tratta di un legame misterioso che deve essere ulteriormente indagato – conclude Kieboom – perché potrebbe davvero divenire un’indicazione di routine per ridurre i casi di demenza.