(Reuters Health) – Fino a nove neonati su dieci sono coperti contro la pertosse se le madri si vaccinano in gravidanza. È quanto ha evidenziato uno studio pubblicato su Clinical Infectious Diseases e guidato da Tami Skoff dell’U. S. Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta.
Le evidenze
Per lo studio, i ricercatori hanno esaminato i dati su 251 neonati che erano stati colpiti da pertosse prima dei due mesi e su 537 bimbi appena nati che non avevano preso l’infezione. Nel complesso, la somministrazione, durante la gravidanza, del vaccino contro tetano, difterite e pertosse, avrebbe contribuito a prevenire circa il 78% dei casi di pertosse nei bambini ogni 100 madri vaccinate. L’efficacia del vaccino, inoltre, sarebbe stata del 90%, quando i ricercatori valutavano solo i casi gravi, che richiedevano il ricovero.
La maggior parte delle donne aveva ricevuto il vaccino durante il terzo trimestre di gravidanza e l’efficacia, in questo caso, è stata del 78%. Mentre quando le donne si sottoponevano a vaccinazione del secondo trimestre, l’efficacia era del 64%. Infine, quando le donne si vaccinavano prima della gravidanza, l’efficacia era del 51%, anche se una limitazione dello studio era proprio dovuta al fatto che il campione più popoloso era composto da bambini le cui madri si erano vaccinate nell’ultimo periodo di gestazione, rendendo impossibile mettere a confronto i dati con i nati dalle donne trattate prima.
I commenti
“Il nostro studio aggiunge prove al fatto che la vaccinazione durante la gravidanza è efficace nel proteggere i neonati dalla pertosse nei primi mesi di vita, un momento in cui i bambini hanno una maggiore probabilità di contrarre la malattia”, ha dichiarato Skoff. A provocare la pertosse, un’infezione respiratoria potenzialmente mortale, è il batterio Bordetella pertussis. La malattia è altamente contagiosa e si diffonde quando un individuo infetto tossisce o starnutisce .Circa la metà dei bambini che contrae l’infezione sotto l’anno ha bisogno di essere ricoverato a causa delle complicanze gravi di questa malattia, come polmonite e disturbi cerebrali. Per questo, in molti paesi la vaccinazione è consigliata sia in gravidanza che sul bambino, con tre dosi a partire dalle sei settimana. Anche Annette Regan, della Curtin University in Australia, ha sottolineato che “lo studio suggerisce che la vaccinazione nel terzo trimestre di gravidanza è altamente efficace nel prevenire le infezioni nei bimbi troppo piccoli per essere vaccinati”, così l’esperta, che non era coinvolta nello studio, spera che i medici capiscano l’importanza di raccomandare questa vaccinazione.
Fonte: Clinical Infectious Diseaases
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)