Oltre il 20 per cento dei casi di danni al fegato sarebbero dovuti a integratori alimentari, anche a base di erbe. Succede in Usa dove un ampio studio ha evidenziato il legame tra il consumo di questi prodotti e il successivo sviluppo di problemi epatici. E per quasi un prodotto su due il contenuto non rispecchiava quanto riportato in etichetta. È quanto avrebbe rivelato l’American Association for Study af Liver Diseases durante l’incontro annuale, The Liver Meeting.
Quella degli integratori alimentari e a base di erbe rappresenta, solo negli USA, un’impresa multimiliardaria. Ma ci sarebbe una crescente preoccupazione che prodotti con etichette errate possano contenere ingredienti altamente tossici e dannosi per il fegato. “Dal momento che l’Fda non richiede che integratori a base di erbe e dietetici vengano testati per sicurezza o l’efficacia, il U.S. Drug Induced Liver Injury Network (DILIN) si è concentrato su vari fattori che potrebbero spiegare la loro potenziale dannosità”, spiega Victor Navarro, MD, presidente del Hepatology for Einstein Medical Center di Philadelphia.
Navarro e colleghi hanno esaminato campioni di integratori per valutare il loro contenuto e determinare con che frequenza tali prodotti venissero etichettati in maniera errata. In particolare, il team di ricercatori, tra il 2003 e il 2016, ha raccolto 341 integratori alimentari e a base di erbe da 1.268 pazienti che erano stati arruolati nello studio. Di questi prodotti, 229 sono stati analizzati dal National Center for Natural Products Research dell’Università del Mississippi. Gli ingredienti determinati da queste analisi sono stati quindi confrontati con quanto riportato in etichetta per i 203 prodotti che avevano un’etichetta. Dai risultati sarebbe emerso che solo 90 dei 203 prodotti avevano etichette che riflettevano accuratamente il contenuto. Errori nei composti riportati si sarebbero verificati nell’80% dei prodotti per il body building e nel 72% degli integratori per perdere peso. “Sulla base dei questi risultati, il DILIN avvierà un’analisi più dettagliata degli ingredienti, per determinare con precisione la causa di danno epatico”, hanno spiegato gli esperti.