(Reuters Health) – L’infezione da Chlamydia trachomatis è associata a un aumento del rischio di cancro delle ovaie. A evidenziarlo sono due recenti studi guidati da Britton Trabert, della Division of Cancer Epidemiology and Genetics al National Cancer Institute statunitense. I risultati delle ricerche saranno presentati all’incontro annuale dell’American Association for Cancer Research che si svolgerà il mese prossimo.
Gli studi
Nel primo dei due studi, Trabert e colleghi hanno preso in considerazione 278 donne polacche con una diagnosi di cancro alle ovaie tra il 2000 e il 2003 e 556 donne sane come controlli. La seconda ricerca, invece, era il Prostate, Lung, Colorectal, and Ovarian (PLCO) Cancer Screening Trial, sponsorizzato dal National Cancer Institute, composto da 160 donne che avevano sviluppato cancro delle ovaie nel follow-up e da 159 controlli sani.
Le evidenze
In entrambe le popolazioni studiate, le donne con anticorpo anti-Pgp3, il marker tipico di un’infezione da clamidia precedente o in atto, hanno avuto circa il doppio delle probabilità di ricevere una diagnosi di cancro delle ovaie. Viceversa, in entrambi gli studi, i marker di altre infezioni, tra cui papillomavirus umano, herpes simplex, epatite B e C, non sono invece associati a un aumento del rischio di sviluppare cancro ovarico.“Il fatto che non ci siano associazioni con anticorpi contro altri agenti infettivi supporta davvero la specificità dell’associazione tra infezione da clamidia e cancro ovarico”, dice Trabert, l’autore principale degli studi. E il prossimo passo sarà confermare i risultati di questo studio su popolazioni più ampie ed esaminare se l’infezione da clamidia sia o meno specificatamente legata a certi sottotipi di cancro ovarico.
Fonte: American Association for Cancer Research 2018
Megan Brooks
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)