(Reuters Health) – Rispetto alla popolazione generale, le donne dai 30 ai 60 anni, fumatrici e ipertese, hanno probabilità sei volte più alte di essere colpite da un aneurisma intracranico non rotto. A questa conclusione è giunto uno studio statunitense pubblicato dal Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry.
I ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center Brain Aneurysm Institute di Boston – coordinati da Christopher Ogilvy – hanno condotto uno studio caso-controllo multicentrico su donne di questa fascia d’età sottoposte ad angio-risonanza magnetica dal 2016 al 2018, confrontando 113 pazienti con aneurisma intracranico non rotto a 113 controlli.
Dall’analisi multivariata è emerso che questi aneurismi incorrevano con maggiore frequenza in donne con ipertensione (odds ratio 3,16) o fumatrici (OR 3,7). Le donne sia ipertese che fumatrici mostravano un rischio ancora più elevato (OR 6,9).
Lo studio ha escluso le donne con fattori di rischio noti per aneurisma, come anamnesi familiare, precedente aneurisma, malattia renale policistica e patologie del tessuto connettivo.
La cefalea persistente è stato il disturbo più comune per l’accesso agli esami di imaging. Ne soffriva il 62,5% delle donne con aneurismi cerebrali e il 44,3% delle controparti.
Altre ragioni per l’accesso agli esami di imaging sono state rappresentate da deficit motorio o sensoriale transitorio (riguardante rispettivamente il 7,1% e il 19,5% delle donne con e senza aneurisma), il follow-up di patologie croniche (7,1% e 10,6%) e acufene, vertigini e sincope (9,8% e 10,6%).
Il 46% delle donne con aneurisma, e il 31% delle controparti che hanno ricevuto diagnosi tramite l’imaging, erano ipertese.
Il fumo era più comune nelle donne con aneurisma che nel gruppo di controllo.
A fronte del 62,8% delle donne nel gruppo di controllo che non aveva mai fumato, il 42,5% delle pazienti con aneurismi era composto da fumatrici.
Tra queste, il numero medio di sigarette al giorno era più elevato per le donne con aneurisma (20 sigarette al giorno) che per quelle nel gruppo di controllo (12,5 sigarette al giorno).
Per quanto riguarda le terapie, la maggior parte delle donne con aneurisma (66,1%) ha ricevuto un trattamento conservativo con il monitoraggio, ma senza un trattamento attivo. La chirurgia è stata la scelta nel 13,9% dei casi, la deviazione del flusso nell’8,2% e il coiling nel 10%.
“I risultati di questo studio farci considerare in modo più ampio il rischio legato al fumo di sigaretta. Non solo, dunque, come fattore di rischio isolato di rottura dell’aneurisma, ma come fattore coinvolto nell’intero spettro della formazione, crescita e rottura dell aneurisma”, conclude Christopher Ogilvy.
Fonte: Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry
Lisa Rapaport
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/NUtri&Previeni)