La cottura “a legna” può causare danni considerevoli ai polmoni perché si possono respirare concentrazioni pericolose di sostanze inquinanti e di tossine batteriche. A dirlo è uno studio presentato nel corso dell’incontro annuale della Rsna, la Radiological Society of North America.
Secondo il lavoro condotto dall’Università dell’Iowa, svolto in collaborazione con il Periyar Maniammai Institute of Science and Technology di Vallam, in India, sono circa 3 miliardi le persone che in tutto il mondo cucinano con le biomasse come il legno. Gli inquinanti derivati da queste cotture contribuiscono “in modo determinante” ai 4 milioni di morti stimati ogni anno per malattie legate all’inquinamento atmosferico.
Nella ricerca è stato studiato l’impatto degli inquinanti in 23 persone che cucinavano con gas o con legna a Thanajvur, in India. I ricercatori hanno misurato le concentrazioni di inquinanti nelle case e poi hanno studiato la funzione polmonare delle persone, usando test tradizionali come la spirometria. Successivamente hanno anche usato le Tac per effettuare misurazioni quantitative.
Le analisi hanno mostrato che chi cucinava con biomassa legnosa era esposto a maggiori concentrazioni di inquinanti ed endotossine batteriche rispetto agli utenti che usavano il gas, che avevano anche un livello significativamente più alto di d’aria rimasta intrappolata nei polmoni, una condizione associata ad alcune malattie polmonari.
“L’intrappolamento dell’aria si verifica quando una parte del polmone non è in grado di scambiare aria in modo efficiente con l’ambiente e quindi la prossima volta che si inspira, non si riceve abbastanza ossigeno in quella regione e non si elimina l’anidride carbonica”, ha detto Kizhakke Puliyakote, ricercatore che ha condotto il lavoro.