I risvegli per le poppate, i pianti notturni del bebè potrebbero ‘tracciare rughe’ sul viso della neomamma, accelerandone l’invecchiamento: infatti, dormire poco dopo la nascita di un bebè è risultato associato a cambiamenti genetici nel Dna della mamma legati ai processi di invecchiamento. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Sleep Health e basato sull’analisi genetica del Dna di 33 madri. Lo studio è stato condotto da Judith Carroll dell’Università della California a Los Angeles.
L’esperta ha analizzato durata e qualità del sonno delle neomamme e poi misurato l’età biologica delle donne attraverso l’analisi del Dna – in particolare di certi parametri noti per essere correlati all’invecchiamento di una persona come la lunghezza delle estremità dei cromosomi, i ‘telomeri’ – a un anno dalla nascita. Ebbene è emerso che una durata del sonno insufficiente (meno di sette ore a note) si associa a maggiori segni di invecchiamento sul Dna della mamma, quindi a un invecchiamento biologico accelerato. Tuttavia, concludono gli autori del lavoro, i risultati dovranno essere confermati su un campione più ampio di neomamme.