Bere acqua può aiutare a scuola perché la disidratazione può portare a un calo dell’attenzione. Secondo il professor Umberto Solimene dell’osservatorio Sanpellegrino “una moderata disidratazione, con una perdita di circa il 2% del peso corporeo, può portare a sintomi come mal di testa e stanchezza, cui si possono associare riduzione della concentrazione, dell’attenzione, della memoria a breve termine e di esecuzione anche di compiti semplici mentre un calo di acqua del 5% del nostro peso può avere effetti negativi anche sulle performance fisiche”.
L’Efsa, cioè l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, raccomanda che i ragazzi fra i 9 e i 13 anni bevano 44 ml di acqua per chilo, 39 successivamente ma uno studio svolto in 13 Paesi ha indicato che il 61% dei bambini e il 75% degli adolescenti non beve sufficienza alimenti) rispetto alle raccomandazioni per l’assunzione giornaliera di acqua (1.700 mL/giorno per i ragazzi dai 9 ai 13 anni e 1.520 mL/giorno per le ragazze dai 9 ai 13 anni).
“I più giovani – ha sottolineato Solimene – vanno educati sull’importanza di una corretta e regolare idratazione, da integrare ad una sana alimentazione ed una buona dose di attività fisica, tutti elementi fondamentali per un corretto sviluppo fisico e cognitivo”.