Il mancato sviluppo del microbioma intestinale potrebbe contribuire ad aggravare la malnutrizione nei bambini molto piccoli. Per questo l’aggiunta di un probiotico alle misure terapeutiche convenzionali potrebbe essere di grande aiuto a far riprendere peso ai bambini gravemente malnutriti. È quanto emerge da uno studio condotto in Bangladesh da un team di ricerca internazionale e pubblicato su Science Translational Medicine.
Lo studio si è concentrato sui bambini al di sotto dei due anni, particolarmente vulnerabili agli effetti della malnutrizione. “Gli approcci attuali includono il trattamento con antibiotici ad ampio spettro e l’integrazione nutrizionale con cibi terapeutici ad alta densità energetica”, scrivono gli autori della ricerca. “Sebbene questi approcci riducano i tassi di mortalità, in molti bambini persiste una malnutrizione acuta di livello moderato; inoltre rimangono suscettibili a recidive della forma grave”.
Lo studio è stato articolato in diverse fasi. In una prima parte, che ha coinvolto 151 bambini di età compresa tra 3 e 24 mesi, è stato osservato che quelli con malnutrizione acuta grave ospitavano meno batteri della specie Bifidobacterium infantis, un membro del microbioma che aiuta a scomporre gli zuccheri contenuti nel latte materno.
Nella seconda parte dello studio, 62 bambini sono stati trattati con Bifidobacterium infantis per 28 giorni. Il trattamento ha contribuito a un aumento di peso più rapido e ha ridotto i marcatori di infiammazione nell’intestino. Inoltre, in test su topi è stato osservato che un altro ceppo di Bifidobacterium infantis, isolato da un bambino sano del Bangladesh, ha una capacità ancora maggiore di produrre un aumento di peso. La malnutrizione causa ogni anno 3,1 milioni di decessi nei bambini e più di 18 milioni di bimbi al di sotto dei 5 anni sono affetti da malnutrizione acuta grave, la forma più severa.
