L’Ue va avanti sull’etichetta nutrizionale obbligatoria degli alimenti. Dopo una consultazione di tre mesi, l’Autorità europea sulla sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato il parere scientifico che indica i criteri su cui la Commissione europea potrebbe basare la sua proposta di etichetta. Uno degli esempi più noti di questo tipo di contrassegno è il nutri-score, la scala a cinque colori dal verde al rosso, con le lettere dalla A alle E, contro cui l’Italia si batte da anni.
Da parte sua, l’Efsa non si esprime su un tipo specifico di etichetta, né sulle quantità di riferimento dei diversi componenti, ma individua le sostanze nutritive e le componenti non nutritive più importanti per la salute delle popolazioni europee. Si limita a dire che per costruire la futura etichetta nutrizionale (e le restrizioni sulla indicazione di supposte virtu’ nutrizionali a scopo pubblicitario), l’Ue dovrebbe tenere conto che tra i cittadini europei l’assunzione di energia (calorie), grassi saturi, sodio e zuccheri è troppo elevata e il consumo di potassio e di fibre alimentari è insufficiente.
Il parere Efsa rileva anche che il legislatore potrebbe decidere di optare per altre indicazioni, come per esempio includere determinati omega-3 nei modelli, e incoraggiare il consumo di pesce grasso. Tocca alla politica, insomma, decidere quale etichetta arriverà. Il nutri-score ha il non trascurabile vantaggio di essere regolarmente utilizzato allo scaffale in Francia, Belgio, Lussemburgo, Germania e, fuori dall’Ue, in Svizzera. L’Olanda dovrebbe legiferare prima della pausa estiva, in Spagna la questione divide il governo di Madrid e probabilmente si finirà per attendere la proposta di Bruxelles.
Mentre l’Italia nei mesi scorsi è riuscita ad aggregare sei Paesi contro le etichette a colori, i sette Stati citati hanno formato un comitato per la “governance transnazionale” del nutri-score. Cioè per adattarlo alle diverse linee guida nazionali sulle diete. Per superare problemi come, per esempio, il rosso fisso a burro e formaggi per l’Aia e l’arancione all’olio di oliva per Madrid. I sette puntano a proporre un algoritmo (la formula alla base dell’assegnazione di punteggi e colori) rivisto “prima dell’estate 2022”, si legge nell’ultimo documento del comitato, pubblicato il mese scorso.
Intanto l’Ue non cambia i piani: “il parere dell’Efsa sarà ora valutato dalla Commissione europea e ispirerà la sua proposta”, dice all’ANSA un portavoce dell’Esecutivo Ue. Sarà una “proposta equilibrata, basata su un’approfondita comprensione dei diversi aspetti e dei potenziali impatti di qualsiasi regime di etichettatura ed è prevista per la fine del 2022”.
di Angelo Di Mambro