Covid in gravidanza, in minoranza casi problemi su feto

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Il Covid in gravidanza potrebbe impattare sullo sviluppo neurologico del nascituro aumentando il rischio di ritardi nel raggiungimento di alcune capacità motorie o del linguaggio: lo suggerisce lo studio pubblicato sulla rivista Jama Network Open e condotto da Roy Perlis, del Massachusetts General Hospital di Boston.

Il lavoro è stato condotto su un totale di 7.772 neonati; quelli nati da 222 madri con tampone molecolare positive durante la gravidanza sono risultati più a rischio di ricevere una diagnosi di un problema del neurosviluppo nel primo anno di vita, rischio che persiste anche quando si tiene conto dell’impatto noto sullo sviluppo neurologico di un eventuale parto prematuro.

“Lo studio si è basato sui dati estratti dalle cartelle cliniche elettroniche di madri e figli, che ci ha permesso di esaminare le malattie e l’esposizione materna e gli esiti nei bambini”, ha detto Perlis all’ANSA. “Abbiamo scoperto che i tassi di diagnosi di disturbi dello sviluppo neurologico nel primo anno di vita erano maggiori tra i bambini le cui madri erano risultate positive al Covid-19 durante la gravidanza – ha aggiunto Perlis. Questo aumento del rischio è risultato evidente anche tenendo conto di altre differenze tra madri esposte e non esposte al virus SARS-CoV-2”.

“Come hanno osservato altri studi – ha sottolineato Perlis – abbiamo riscontrato un aumento dei tassi di parto pretermine se la donna ha il Covid in gravidanza, cosa che già di per sé può essere associata a diagnosi di sviluppo neurologico. Tuttavia, anche se teniamo conto del parto pretermine, notiamo un aumento del rischio di una diagnosi di sviluppo neurologico”.

“I tipi di diagnosi che abbiamo riscontrato sono ritardi nelle tappe motorie e nel linguaggio ed è importante riconoscere che questi sono molto aspecifici e possono risolversi nel tempo”, ha sottolineato l’esperto.  “Vorrei sottolineare – ha concluso – che la stragrande maggioranza dei figli di madri infettate con Covid-19, anche se nati pretermine, non ha avuto queste diagnosi di sviluppo neurologico. Inoltre, non presentavano altre anomalie”.

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