Non solo la diagnosi e i trattamenti, ma anche la prevenzione deve essere sempre più di precisione e personalizzata. A cominciare dalla sua declinazione per fasce d’età. Le malattie cardiovascolari continuano ad occupare saldamente il primo posto delle classifiche di mortalità, in tutti i Paesi industrializzati. E se sul versante delle cure sono stati fatti enormi progressi, la prevenzione stenta ancora ad affermarsi in tutta la sua potenzialità. E non sempre per ‘colpa’ dei cittadini.
“La prevenzione – afferma il professor Massimo Volpe, presidente della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC) – va prescritta in maniera personalizzata in tutti i suoi capitoli e per tutte le sue armi, non solo quelle farmacologiche ma anche e soprattutto quelle riguardanti gli stili di vita, in primis dieta e attività fisica”.
Per questo, avverte Volpe, “una prescrizione realmente personalizzata può essere confezionata solo da un team di specialisti (dietologo, medico dello sport, diabetologo, psicologo) coordinato dal cardiologo. E noi siamo dei pionieri di questo approccio. L’ipotesi del team multidisciplinare per una prescrizione veramente personalizzata delle misure di prevenzione potrebbe oggi essere messa in atto, ad esempio, nelle ‘Case della Salute’ e arricchita da un controllo a distanza attraverso strumenti telematici”.