Basso consumo di fibre collegato a maggior rischio di IBD

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Un più elevato consumo di fibre nella dieta sarebbe associato a una riduzione del rischio di andare incontro a malattia infiammatoria intestinale (IBD), almeno secondo uno studio pubblicato su Alimentary Pharmacology and Therapeutics. Lo studio è stato guidato da Minzi Deng, della Central South University di Changsha, in Cina.

Il team ha associato l’assunzione di fibre con la dieta con la conseguente incidenza di malattia infiammatoria cronica, malattia di Crohn e colite ulcerosa. L’analisi ha incluso 470.669 partecipanti dalla UK Biobank. Dai risultati è emerso che durante una media di follow-up di 12,1 anni, vi era un’associazione inversa tra assunzione di fibre con la dieta e rischio di IBD e malattia di Crohn. Tuttavia, nessuna associazione è stata evidenziata tra assunzione di fibre e colite ulcerosa. In particolare, poi, l’assunzione di fibre da frutta e pane era associata ad un più basso rischio di malattia di Crohn, mentre l’assunzione di fibre da cereali riduceva il rischio di colite ulcerosa.

 

Alimentary Pharmacology and Therapeutics (2023) – doi: 10.1111/apt.17649

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