Secondo uno studio pubblicato sul Journal of the Endocrine Society, nei pazienti con diabete di tipo 2 la perdita di peso corporeo può portare miglioramenti nella resistenza al glucagone, più di quanto faccia la riduzione della steatosi epatica. “L’iperglucagonemia può svilupparsi nel diabete di tipo 2 a causa della steatosi epatica con tendenza all’obesità (resistenza al glucagone). I marcatori di resistenza al glucagone, compreso l’indice glucagone-alanina, migliorano in seguito alla perdita di peso indotta dalla dieta, ma non è ben chiaro se il contributo maggiore venga dalla riduzione della steatosi epatica o dalla diminuzione del peso corporeo» afferma Sasha Kjeldsen, del Copenhagen University Hospital, e della University of Copenhagen, Copenhagen, Danimarca, autore principale dello studio.
Per approfondire la questione, i ricercatori hanno voluto esaminare gli effetti della perdita di peso corporeo a seguito di una riduzione della steatosi epatica sui marcatori di resistenza al glucagone in individui con diabete di tipo 2. Gli esperti hanno in pratica condotto un’analisi post hoc su due studi randomizzati controllati precedentemente pubblicati, e hanno valutato l’effetto del mantenimento del peso (studio 1: alimentazione isocalorica) o della perdita di peso (studio 2: alimentazione ipocalorica), che inducono riduzioni della steatosi epatica, sui marcatori di sensibilità al glucagone, tra cui l’indice di glucagone-alanina misurato utilizzando un metodo convalidato, in 94 individui (n = 28 nello studio 1; n = 66 nello studio 2). I pazienti, in sovrappeso o obesi e con diabete di tipo 2, sono stati randomizzati a seguire una dieta convenzionale per diabetici (CD) o a una dieta ricca di carboidrati e ad alto contenuto proteico (CRHP) per sei settimane.
La perdita di peso è stata maggiore dopo l’alimentazione ipocalorica rispetto a quella isocalorica, ma entrambe le diete hanno causato riduzioni simili della steatosi epatica, permettendo agli autori di valutare l’effetto della riduzione della steatosi epatica con o senza una perdita di peso clinicamente rilevante sui marcatori di resistenza al glucagone. L’indice glucagone-alanina è migliorato dopo un’alimentazione ipocalorica, ma non con quella isocalorica, indipendentemente dalla composizione dei macronutrienti.
J Endocr Soc. 2023 Sep 21;7(11):bvad122. doi: 10.1210/jendso/bvad122. eCollection 2023 Oct 9.