Un’indagine condotta dall’Osservatorio Nestlè – Fondazione Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica), che ha coinvolto 5.500 persone con domande, in chiave scientifica, sui temi cardine trattati all’Expo, ha rivelato che gli italiani, dopo Expo, appaiono più informati sulle scienze dell’alimentazione.
Più della metà del campione (54%) ha dimostrato di sapere, ad esempio, come cibo e nutrizione influenzino la crescita e lo sviluppo del cervello del feto fin dall’inizio della gestazione, mentre il 40% sapeva cos’è la nutrigenomica, ovvero la scienza che studia i rapporti tra alimentazione e corredo genetico individuale.
“Sono dati sicuramente positivi – commenta Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione Adi e coordinatore scientifico dell’Osservatorio – che confermano come Expo sia stata una grande opportunità per gli italiani. I cittadini sono sempre più attenti, informati e sensibili a temi come sostenibilità, nutrizione e responsabilità sociale. Lo stesso Osservatorio, giunto alla sesta edizione, è uno strumento importante di lavoro che ha permesso non solo di rilevare ipotetiche aree critiche su cui intervenire, ma anche di pensare a strumenti specifici di educazione alimentare a sostegno degli italiani e delle istituzioni”.
Per il 47% delle persone interpellate è la vista “il senso che influenza maggiormente le scelte a tavola” e solo il 35% dà maggiore importanza al gusto. “Un dato – dicono dall’Osservatorio – che fa riflettere sul ritorno di un modo di vivere che dà valore ai rapporti e alla condivisione”. Una tendenza, conclude Fatati, “da non sottovalutare: nelle passate edizioni dell’Osservatorio era emerso come la convivialità fosse uno dei punti su cui lavorare. Colazioni sprint della durata inferiore ai 15 minuti, pranzi e cene monoporzioni erano molto frequenti. Grazie al lavoro svolto in questi anni ci troviamo di fronte ad una riscoperta delle origini, della convivialità e del momento della tavola, che attribuisce valore ai cibi e al nutrimento come piacere”.