Mangiare in compagnia, o meglio in famiglia, come è dimostrato, aiuta a mangaire più sano. Alcune ricerche rivelano, tuttavia, che la quantità di cibo che consuma il commensale può influenzare quanto una persona mangia.
In particolare, si tende a mangiare di meno se la persona alla stessa tavola consuma un piccolo pasto. Al contrario, se si cena con una gran mangiatore, la persona può non consumare altrettanto, ma ha la sensazione di poter mangiare a volontà.
“L’impatto di questo modelling sociale sul consumo di cibo è quasi doppio rispetto all’intenzione di misurare le porzioni a fini di dieta e di mantenimento di un peso sano”, sostiene lo psicologo della salute Lenny Vartanian, dell’University of New South Wales in Sydney, che con i suoi collaboratori ha passato al vaglio quasi 40 studi internazionali in materia.
“La persona che vuole mantenere un peso sano dovrebbe considerare l’effetto che subisce dal comportamento alimentare del compagno di tavola”, scrive Vartanian sulla rivista Social Influence. Un aspetto sorprendente dello studio è quanto sia forte l’istinto a conformarsi a tali norme sociali, rispetto ai segnali di fame e di sazietà del proprio corpo, aggiunge.
Diversi studi inoltre suggeriscono che in questo le donne sono più influenzate dagli altri rispetto agli uomini. La spiegazione può dipendere dal fatto che le donne tendono a considerare di più come sono viste da altri mentre mangiano, ipotizza lo psicologo.