La sigaretta elettronica è efficace e si è già smesso di fumare, mentre non sembra aiutare chi continua anche con le sigarette tradizionali. Lo afferma uno studio coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità pubblicato dalla rivista Plos One. “I risultati finali di questa ricerca a cui hanno contribuito in egual misura diversi atenei italiani, sono attesi per il 2019”, spiega Walter Ricciardi, Commissario straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità e tra gli autori dello studio. “La sigaretta elettronica non serve probabilmente per smettere di fumare, al massimo può essere un’alternativa per gli ex fumatori a non tornare a fumare sigarette. Questi primi dati, inoltre – continua Ricciardi – ci dicono che, nel campione monitorato, si è dimostrata abbastanza sicura. Tra i fumatori di sigaretta elettronica, per ora, infatti, non si sono mostrati effetti avversi di rilievo”.
L’indagine ha riguardato un vasto campione di fumatori con diverse abitudini: 236 fumatori di e-cig (tutti ex-fumatori), 491 tabagisti tradizionali e 232 fumatori di entrambi i tipi di sigarette. A distanza di 12 mesi, il 61,9% di coloro che avevano smesso di fumare sigarette tradizionali ed erano passati a quelle elettroniche perseverava nell’astinenza dal tabacco; il 20,6% degli affezionati alle bionde e il 22% di coloro che fumavano entrambi i tipi di sigarette avevano raggiunto l’obiettivo dell’astinenza. “Si è visto perciò – concludono gli autori – che l’astinenza o la cessazione dall’abitudine al fumo rimaneva significativa tra gli e-smokers, laddove l’aggiunta delle e-cig alle sigarette tradizionali non aumentava la probabilità di abbandonare le sigarette né di ridurne il consumo”.