La sempre più popolare dieta paleo, che non sarà certo sfuggita all’attenzione degli internauti più assidui, è stata diffusa come un metodo adatto per perdere peso e anche per invertire o per meglio gestire condizioni patologiche come diabete, sindrome dell’intestino irritabile e sclerosi multipla. Tuttavia, una ricerca australiana, dell’Università di Melbourne e pubblicata sulla rivista Nature Nutrition and Diabetes , partita per dimostrare i benefici della ‘dieta degli uomini delle caverne’ (o dieta paleo), con elevato contenuto di grassi e scarso di carboidrati, ha scoperto, invece, che può causare un aumento di peso significativo e rapido.
Lo studio
Gli scienziati, guidati dal diabetologo Sof Andrikopoulos, intendevano verificare se la dieta paleo potesse apportare benefici a pazienti con diabete o pre-diabete, e hanno condotto un esperimento su topi in sovrappeso e con sintomi di pre-diabete. Un gruppo è stato alimentato con dieta normale e l’altro con la ‘paleo’. Si è così evidenziato che i topi del secondo gruppo hanno mostravano un aumento del 15% del loro peso, in sole otto settimane.
Riacceso il dibattito
I risultati dello studio hanno riacceso il dibattito fra scienziati e celebrity chef sulla controversa dieta. Andrikopoulos si aspettava una perdita di peso ed è rimasto sorpreso dei risultati. “I topi grassi sono diventati ancora più grassi e il controllo della glicemia è peggiorato”, scrive. Con questa dieta seguita da uomini, una persona di 80 chili ne registrerebbe presto 92 sulla bilancia, osserva. “La dieta paleo non è dunque adatta a tutti. Se una persona è preoccupata per il proprio peso e stato di salute, dovrebbe ottenere consigli professionali personalizzati da medici o nutrizionisti”, aggiunge. Lo scorso anno uno dei maggiori promotori della dieta paleo, il celebrity chef australiano Pete Evans, è stato ampiamente criticato dopo aver pubblicato un libro di ricette che raccomandava di alimentare i neonati con brodo di osso invece che con latte artificiale. Nonostante le aspre critiche da parte della comunità scientifica, Evans ha ottenuto oltre un milione di follower su Facebook e ottime vendite del suo libro.