Se la futura mamma prende abbastanza sole durante il secondo trimestre di gravidanza, quindi ha livelli adeguati di vitamina D, diminuisce il rischio che il suo bambino possa sviluppare l’asma. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’Università del Kansas che sarà pubblicato sul prossimo numero della rivista American Journal of Health Economics; nel frattempo l’ateneo ha anticipato i risultati in una nota.
Ridurre incidenza asma
“Il sistema sanitario spende miliardi e miliardi per il trattamento dell’asma “spiega David Slusky, che si occupa di economia sanitaria ed è tra gli autori della ricerca. “Dolore, sofferenza, perdita di produttività: ecco tutto ciò che c’è in questa malattia”, aggiunge. Individuare un sistema efficace e poco costoso per ridurre l’incidenza dell’asma è quindi molto importante oltre che per la salute anche per l’economia, e gli studiosi hanno svolto una ricerca incrociando i dati provenienti da dimissioni ospedaliere in due stati e da un sondaggio nazionale, per capire dove e quando fossero nate le persone asmatiche. I dati sono stati poi incrociati con le misurazioni della luce solare nelle zone in cui le mamme avevano risieduto nel secondo trimestre. Dai risultati è emerso che maggiore era l’esposizione al sole, e quindi il livello di vitamina D, minori erano le probabilità per il bambino di sviluppare asma. Gli studiosi ricordano, che sulla base di dati di studi scientifici, bastano dieci minuti al giorno di sole per avere livelli adeguati di questa preziosa vitamina.