Chi è convinto di mangiare ‘poco salato’, legga attentamente le etichette prima di acquistare un prodotto alimentare preconfezionato. Il 75% del sale che si consuma, infatti, è ‘invisibile’ e contenuto in cibi qualche volta insospettabili. Proprio al sale ‘nascosto’ è dedicata la settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale, organizzata dall’Ong Wash e che si conclude il 6 marzo.
Raccomandazioni
“Siamo ancora molto lontani dal raggiungere l’obiettivo posto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di un consumo individuale di sale non superiore a 5 grammi al giorno (corrispondenti a 2 grammi di sodio) – afferma la Società italiana di nutrizione umana (Sinu) – Il consumo tipico di un italiano adulto è oggi invece vicino ai 9 grammi e in molti casi li supera ampiamente”. In alcune regioni del sud, spiega la Sinu, il consumo supera gli 11 grammi al giorno. I cibi a più alto contenuto di sale nascosto, spiegano gli esperti, sono pane, prodotti da forno, prodotti caseari e salumi, mentre un’indagine in Inghilterra ha trovato valori molto alti anche nei prodotti già pronti e, ad esempio, nei corn flakes. Dimezzare l’assunzione di sale da 10 a 5 grammi al giorno, spiega il Gruppo di lavoro intersocietario per la riduzione del consumo di sodio in Italia, riduce del 23% il rischio di ictus e del 17% il rischio di malattie cardiache. “Ecco perché è importante leggere le etichette e preferire prodotti che contengano una quantità di sale inferiore a 0,3 grammi per 100g”.