Le società scientifiche di ostetricia e ginecologia “prendono posizione sulla vaccinazione anti-Covid e il (presunto) rischio trombotico nelle donne. “Sulla base dei dati attualmente disponibili dalla esperienza e dalla letteratura internazionale, è possibile affermare che non c’è nessun dato in letteratura scientifica che evidenzi un aumento del rischio di trombosi nella popolazione sottoposta al vaccino anti-Covid ed in particolare Astra-Zeneca, rispetto alla popolazione generale”.
“Per queste ragioni – precisano i ginecologi – la vaccinazione non è un’indicazione a effettuare indagini genetiche per valutare il rischio trombofilico, né a eseguire indagini preliminari o attuare profilassi antitrombotica dopo la vaccinazione”. A firmare il position paper sono la Società italiana i ginecologia e ostetricia (Sigo), la società italiana menopausa (Sim), la Società italiana della contraccezione (Sic), la Società italiana della terza età (Sigite), l’Associazione ostetrici e ginecologi ospedalieri (Aogoi), l’Associazione ginecologi universitari italiani (Agui).
“Il vaccino anti-Covid19 non può essere pertanto considerato un fattore di rischio trombotico da sommare agli altri eventuali fattori di rischio anamnestici e personali eventualmente presenti”, si legge nel documento, “non vi è nessuna controindicazione alla vaccinazione nelle donne che assumono estroprogestinici quale contraccezione ormonale o terapia ormonale sostitutiva”.
Inoltre, “non vi è indicazione ad eseguire indagini preliminari o attuare profilassi antitrombotica dopo la vaccinazione (aspirina a basso dosaggio o eparina a basso peso molecolare) “. Le società scientifiche sottolineano poi che “per le donne non gravide a rischio trombotico aumentato non vi è nessuna evidenza di controindicazioni alla vaccinazione”.
Infine: “le donne a rischio trombotico aumentato devono effettuare in gravidanza una profilassi antitrombotica personalizzata in rapporto al rischio e tale condizione non controindica l’effettuazione della vaccinazione anti-Covid”.