Vivere in quartieri dove ci sono molti fast food è legato a un rischio più elevato di sviluppare il diabete di tipo 2, mentre la disponibilità di più supermercati potrebbe avere un fattore protettivo. Lo indica lo studio della Nyu Grossman School of Medicine pubblicato sulla rivista Jama Network Open.
La ricerca è stata realizzata negli Stati Uniti e ha analizzato quattro tipi di quartieri, dalle alte alle più basse densità di popolazione fino alle realtà rurali; ha inoltre coinvolto più di 9 milioni di ex militari americani che hanno usufruito dei servizi sanitari di 1.200 strutture. Tra questi, sono state selezionati 4 milioni di individui che, tra il 2008 e il 2016, hanno dimostrato di non avere il diabete. Il loro stato di salute è stato monitorato fino al 2018. Il 14,3% dei veterani che vivono in comunità urbane ad alta densità ha poi sviluppato il diabete di tipo 2, mentre l’incidenza più bassa è stata tra coloro che coloro che vivono nelle aree suburbane e nelle piccole città (12,6%).
“Più apprendiamo sulla relazione tra l’ambiente alimentare e le malattie croniche come il diabete di tipo 2, più i responsabili politici possono agire migliorando il mix di opzioni alimentari salutari offerte nei ristoranti e nei negozi di alimentari, o creando leggi urbanistiche migliori che promuovano il cibo ottimale come opzione per i residenti”, ha affermato Lorna Thorpe, autrice senior dello studio.