Sanzioni per l’utilizzo di coloranti in alimenti e bevande, pubblicità ingannevoli, uso di materiali in cucina non autorizzati. Carcere per chi utilizza ingredienti scadenti o che contengono residui di pesticidi utilizzati in agricoltura. Sono queste alcune delle norme che rimangono in vigore in Italia grazie al decreto approvato in aula al Senato sulla sicurezza alimentare e diventato legge. Il provvedimento, licenziato dalla commissione Giustizia di Palazzo Madama, era stato approvato dalla Camera il 5 maggio scorso. L’aula del Senato ha approvato il disegno di legge, con 208 voti favorevoli, 22 astenuti e nessun voto contrario. Il provvedimento può così essere convertito in legge.
L’obiettivo del legislatore è evitare che rilevanti settori relativi alla produzione e alla vendita delle sostanze alimentari e bevande restino privi di tutela sanzionatoria penale e amministrativa in modo da tutelare i produttori della filiera agroalimentare e proteggere i consumatori dalle frodi commerciali.
“Sanata la falla nel sistema della sicurezza alimentare, che si era aperta per una svista o forse per un diverso orientamento politico del precedente governo, che aveva di fatto eliminato con il decreto legislativo 27/2021 una serie di illeciti e le conseguenti sanzioni penali e amministrative. Inoltre, nella legge di conversione la Camera ha inserito due nuovi articoli che migliorano le garanzie della difesa e consentono in caso di ravvedimento operoso di annullare le sanzioni amministrative” ha detto in aula il senatore di Forza Italia Franco Dal Mas, relatore della norma.
“Bene ha fatto il governo Draghi – ha commentato la senatrice di Forza Italia, Fiammetta Modena – a intervenire con prontezza per riparare il pasticcio del precedente governo, con cui erano stati depenalizzati alcuni possibili illeciti in ordine alla tracciabilità dei prodotti alimentari”. Si tratta di 3 articoli nei quali, durante l’iter parlamentare sono state aggiunte alcune novità, una delle quali sui controlli a campione con possibilità di controperizia. Oltre a reintrodurre le sanzioni, il testo prevede una fattispecie di illecito amministrativo per sanzionare la produzione, la vendita o la messa in commercio di sostanze alimentari o imballaggi colorati con sostanze non autorizzate.
Ma anche nel vendere sostanze alimentari private anche in parte dei propri elementi nutritivi o mescolate a sostanze di qualità inferiore o trattate in modo da variarne la composizione naturale; vale a dire alimenti in cattivo stato di conservazione o con cariche microbiche superiori ai limiti di legge o comunque sottoposti a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione. Per la Lega l’approvazione definitiva è “un’ottima notizia per i produttori del settore agroalimentare e per gli stessi consumatori, che saranno maggiormente tutelati”. Tra le sanzioni dissuasive introdotte, sottolineano i senatori della Lega, l’istituto della diffida, efficace poiché rapportata in base ai potenziali danni alla salute e al vantaggio indebito che deriva da pratiche fraudolente o ingannevoli.