Pare che mangiare troppi fast food, oltre che ad aumentare di peso, contribuisca alla modificazione della flora intestinale riducendo i batteri che possono proteggerci dallo sviluppo di malattie cardiovascolari, diabete e cancro.
Questa, in sostanza, è la tesi del professor Tim Spector, del King’s College di Londra, autore di un volume che sarà lanciato a breve, “The Diet Myth”. Il professor Spector ha chiesto a suo figlio Tom di mangiare per 10 giorni cibo di uno dei più noti marchi di fast food: hamburger, patatine e pollo fritto, accompagnati da una bevanda gassata zuccherata.
Prima di iniziare l’esperimento la flora batterica intestinale di Tom era composta da 3500 microrganismi, mentre dopo risultava profondamente modificata, con una diminuzione di 1300 microrganismi.
“I microbi godono di una cattiva fama, ma solo alcuni dei milioni di specie sono nocivi e molti sono fondamentali per la nostra salute – spiega Spector – sono essenziali non solo per digerire il cibo, ma controllano le calorie che assorbiamo e forniscono enzimi vitali e vitamine. Più varia sarà la dieta, tanto varia sarà anche la composizione della flora batterica e migliore sarà la salute a qualsiasi età “.
“Quindicimila anni fa i nostri antenati ingerivano circa 150 ingredienti in una settimana, oggi la maggior parte delle persone consuma meno di 20 tipi di prodotti alimentari presi separatamente e molti, se non la maggior parte , vengono artificialmente raffinati”. Spector ribadisce, dunque, l’importanza dell’alimentazione variata e naturale.