Condire i piatti con abbondanti dosi di erbe e spezie non è solo un modo per rendere i pasti più gustosi, ma può migliorare anche la pressione sanguigna. Lo suggerisce un piccolo studio della Pennsylvania State University, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, che ha osservato i benefici dell’aggiunta di alte dosi di spezie ed erbe in una alimentazione consueta.
I ricercatori hanno reclutato 71 persone con fattori di rischio per malattie cardiache e le hanno sottoposte a tre diete, tutte basate sull’alimentazione americana standard, ma associando a ciascuna di esse tre diverse dosi di erbe e spezie: la dieta a basso dosaggio di erbe e spezie (circa 0,5 grammi), a medio dosaggio (3,2 grammi) e ad alto dosaggio (6,5 grammi). Le dosi includevano una miscela di 24 diverse erbe e spezie, dalla cannella al rosmarino, dal basilico all’aglio.
“Non abbiamo diminuito il sodio, non abbiamo aumentato frutta e verdura, abbiamo solo aggiunto erbe e spezie”, ha precisato Penny Kris-Etherton, che ha coordinato lo studio. Le 71 persone coinvolte nella ricerca seguivano le tre diverse diete in ordine casuale per quattro settimane ciascuna, con una pausa di due settimane tra ogni periodo di dieta. I ricercatori hanno scoperto che dopo aver consumato la dieta che includeva una dose elevata di erbe e spezie per quattro settimane, i partecipanti avevano una pressione sanguigna sistolica più bassa rispetto alla dieta con la dose media e bassa.
“Aggiungere erbe e spezie al cibo è un ottimo modo per aggiungere sapore senza aggiungere sodio, zucchero o grassi saturi extra. Ma puoi potenzialmente ottenere ancora più benefici per la salute se le si usa in abbondanza”, ha detto Kris-Etherton.