Le allergie rappresentano un vero ‘incubo’ per tre italiani su dieci, ma pochi sanno come curarsi e sempre pochi sono al corrente che un’attività fisica regolare e moderata, sotto il controllo dello specialista, può ridurre quasi completamente i sintomi allergici e migliorare la qualità della vita. Per approfondire questo tema, domenica 3 aprile, si è celebrata la V edizione della Giornata Nazionale dedicata alla informazione e sensibilizzazione sulle malattie allergiche; l’Allergy Day 2016, è stato promosso dalla Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic) insieme alla Lega Calcio Serie A.
Esperti e la serie A
Specialisti e serie A scendono scendono così in campo contro le allergie. Grande palcoscenico ancora una volta il campionato di calcio di serie A: in occasione della XII giornata di ritorno del campionato (da sabato 2 aprile a lunedì 4) in tutti gli stadi d’Italia prima del fischio d’inizio della partite viene esposto uno striscione con lo slogan ‘In campo per vincere l’allergia’, mentre sui maxischermi viene proiettato un video. Inoltre il messaggio viene ripreso anche sui cappellini degli allenatori. “Questa giornata è un’occasione importante per sottolineare che nello sport come nella vita si può essere campioni pur se soggetti allergici e che non occorre aver paura perché’ con le allergie si può convivere e avere una vita del tutto normale. Bisogna però essere ben informati e ben curati”, commenta Giorgio Walter Canonica, presidente Siaaic.
Ogni anno cresce però il numero di pazienti allergici che in Europa sono 70 milioni, mentre nel nostro Paese un italiano su tre è affetto da patologie allergiche. Tra le malattie più diffuse, asma e rinite di cui soffrono 3 e 12 milioni di italiani provocate da pollini, acari o peli di animali. Altre patologie sono gli eczemi e orticaria che interessano circa l’1% della popolazione. Le allergie alimentari sono più comuni in età pediatrica e interessano oltre mezzo milione di under 18. Allergie meno note sono quelle a farmaci, prevalenti in età adulta, e le allergie al veleno di api e vespe. Si stima inoltre che circa il 30% degli atleti soffra di allergie: queste, conclude Gianenrico Senna, vicepresidente Siaaic, ”non devono essere tuttavia considerate un ostacolo, come testimoniato da molti atleti asmatici vincitori di medaglie olimpiche”.