(Reuters Health) – Escherichia coli, Listeria e Salmonella: sarebbero queste le tipologie di batteri più frequentemente riscontrate nelle diete per gli animali da compagnia a base di carne cruda, sempre più popolari. È quanto avrebbe rilevato uno studio olandese, coordinato da Paul Overgaauw, dell’Università di Utrecht, e pubblicato su Veterinary Record. La ricerca ha analizzato i cibi congelati a base di carne cruda provenienti da aziende olandesi.
Lo studio
Overgaauw e colleghi hanno preso in considerazione i 35 prodotti surgelati più popolari tra chi possiede un animale da compagnia. Sui campioni, i ricercatori olandesi hanno quindi verificato l’eventuale presenza di due ceppi di E. coli, uno associato a insufficienza renale nell’uomo e l’altro considerato antibiotico-resistente, così come Listeria, Salmonella e altri parassiti. Il primo ceppo di E. coli sarebbe stato ritrovato in otto prodotti, mentre il ceppo resistente agli antibiotici sarebbe stato trovato in 28 prodotti. Inoltre, i ricercatori avrebbero riscontrato il batterio Listeria in 19 campioni, mentre altri, sempre del genere Listeria, in altri 15 prodotti, e Salmonella in sette campioni. Solo cinque prodotti non sarebbero stati contaminati. Al contrario, alimenti secchi, semi-umidi o in scatola sarebbero stati ‘raramente’ contaminati.
Rischio contaminazione animale-uomo
“Gli agenti patogeni possono essere trasmessi ai proprietari degli animali tramite contatto diretto, come dormire insieme o accarezzarli, o attraverso la contaminazione cibi/utensili da cucina – ha spiegato Overgaauw – Sappiamo da anni che esistono rischi associati alle diete a base di carne cruda per gli animali domestici. In termini nutrizionali – ha sottolineato l’esperto nell’articolo, insieme ai colleghi – queste diete sono spesso carenti di diverse sostanze nutritive e possono portare a seri problemi di salute”. E per ridurre il rischio, avvertenze e istruzioni per la manipolazione dei cibi potrebbero aiutare i proprietari di animali a essere più consapevoli dei rischi legati a contaminazioni batteriche e di parassiti nei prodotti, ha sottolineato Overgaauw.
Congelare un prodotto non è sinonimo di sicurezza
Secondo Oskar Nilsson, del National Veterinary Institute of Sweden di Uppsala, che non era coinvolto nello studio, “tutta la carne cruda contiene batteri che non muoiono se si congela. Alcune persone pensano che la carne congelata sia sterile, ma quando si pensa agli animali bisogna ragionare come quando ci nutriamo noi stessi, che cuciniamo la carne”, ha concluso l’esperto, secondo il quale, comunque, servono studi più ampi. Mentre Jeff Bender, dell’Università del Minnesota a Minneapolis, ha evidenziato che “la prevalenza di E. coli era più alta di quanto mi aspettassi, soprattutto considerando il potenziale di gravi lesioni nei bambini. Dovremmo incoraggiare l’industria degli alimenti per animali domestici a prendere in considerazione la pastorizzazione per coloro che usano queste diete”.
Fonte: Veterinary Record
di Carolyn Crist
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Nutri&Previeni)