Fare una dieta più sostenibile è possibile. Non c’è più solo l’apporto di nutrienti e calorie e fare la differenza. I ricercatori della Facoltà della salute pubblica dell’Università di San Paolo del Brasile hanno infatti sviluppato il Planetary Health Diet Index, l’indice che valuta l’impronta ecologica delle diete.
Più è alto l’indice, minore è l’emissione di gas serra generati nella produzione del cibo consumato e maggiore è la qualità nutrizionale della dieta. Le analisi hanno anche rilevato che i punteggi più alti sono costituiti da diete a base di frutta, verdura, cereali integrali e fagioli più che da alimenti di origine animale e ultra lavorati, ricchi di grassi e di zuccheri.
I risultati che hanno portato alla realizzazione dell’indice sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nutriens e hanno visto la partecipazione di 14.779 persone, con dati raccolti tra il 2008 e il 2010. Tutto è partito dal Rapporto Eat pubblicato su Lancet, che divide gli alimenti in 16 gruppi. Il punteggio assegnato dai ricercatori brasiliani parte da 0 e arriva a 150.
Secondo lo studio, gli anziani seguono di più un’alimentazione sana e sostenibile, così come le persone che non fumano e che praticano attività fisica. Chi ha punteggi più alti, inoltre, ha valori di pressione sanguigna più bassi e minori possibilità di essere in sovrappeso.