Bambini: con troppe ore davanti allo schermo rischio ADHD

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(Reuters Health) – I bambini della scuola materna che trascorrono più di due ore al giorno davanti ad uno schermo potrebbero presentare maggiori problemi comportamentali rispetto ai loro compagni di classe che passano meno tempo a guardare televisione, smartphone e tablet.
L’evidenza emerge da uno studio canadese che ha coinvolto i genitori di oltre 2.000 bambini.

Lo studio
Il team guidato da Piush Mandhane, dell’Università di Alberta, ha interrogato i genitori di oltre 2400 bambini per avere informazioni sul tempo davanti che avevano trascorso davanti agli schermi tra i tre e i cinque anni. In una seconda valutazione sono state anche poste domande su problemi comportamentali come disattenzione e aggressività, oppure difficoltà a dormire, depressione e ansia.
Pochissimi bambini di cinque anni presentavano questi problemi: solo l’1,2% esternava problemi di comportamento come aggressività o disattenzione e il 2,5% presentava interiorizzazioni come depressione e ansia.
Però, i bambini che passavano più di due ore davanti agli schermi avevano un rischio quasi sei volte maggiore di presentare deficit di attenzione e un rischio quasi otto volte maggiore di soddisfare i criteri diagnostici per il deficit dell’attenzione e l’iperattività.

Le linee guida canadesi raccomandano che i genitori limitino il tempo trascorso davanti agli schermi a meno di un’ora al giorno per i bambini dai due ai quattro anni ,e a meno di due ore al giorno per i più grandi.
I bambini che hanno partecipato allo studio superavano questi limiti, con una media di 1,5 ore al giorno trascorse davanti agli schermi e circa 1,4 ore al giorno dai 5 anni. Complessivamente, quasi il 14% dei bambini superavano le 2 ore al giorno.

I commenti
Lo studio non dimostra un legame causa/effetto tra le ore trascorse davanti allo schermo e i problemi comportamentali: è possibile che alcuni dei bambini presentassero problemi sociali o comportamentali che li ha portati a passare più tempo di fronte agli schermi piuttosto che con i coetanei. La ricerca non dimostra neanche se e come il tempo davanti agli schermi possa causare problemi comportamentali.
Inoltre “lo studio non permette di comprendere in che contesto e come usare i media e quale media sia migliore rispetto agli altri per sviluppo infantile”, osserva Andrew Ribner, ricercatore di psicologia presso la New York University, che non ha partecipato alla ricerca.

“I contenuti dei media digitali, dal ritmo spesso incalzante, possono ipereccitare i bambini, i quali, di conseguenza, avrannodifficoltà a mantenere lattenzione, perché la vita reale può sembrare lenta e deludente in confronto”, osserva Dimitri Christakis, direttore del Centro per la salute, il comportamento e lo sviluppo dei bambini del Seattle Children’s Research Institute, anch’egli non coinvolto nello studio,: “Sappiamo inoltre da decenni che l’interazione con le persone e i giochi reali sono fondamentali per lo sviluppo cognitivo e sociale”

Fonte: PLoS One 2019

Lisa Rapaport

(Versione italiana per Quotidiano Sanità/Popular Science)

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