Secondo un’analisi del National Health and Nutrition Examination Survey, i bambini a tavola hanno un comportamento molto irregolare: uno su cinque salta il pranzo almeno una volta a settimana. Questo comportamento poco salutare “può persistere anche per tutta la settimana e ancora di più nei fine settimana.”
L’indagine è partita dai risultati dello studio Kids Nutrition & Health Study di Nestlè, dalla quale è emerso come “saltare il pranzo una volta alla settimana sia un’abitudine comune al 13% dei bambini negli USA, percentuale che aumenta fino al 17% tra i 9 e i 13 anni”.
Secondo Kevin Mathias, autore principale dello studio, “i risultati hanno permesso di mettere in evidenza come esista una correlazione tra il saltare il pranzo e un minore livello di nutrienti chiave nel sangue, come la vitamina D, il potassio, il magnesio e il sodio, essenziali per la crescita e lo sviluppo”.
La ricerca è iniziata nel 2012, e si basa su dieci anni di studi sulla nutrizione dei bambini e neonati del Feeding Infants and Toddlers Study. “Questi studi, che forniscono una panoramica completa sullo stile alimentare dei bambini di età compresa tra 0 e 12 anni – dicono gli esperti – danno informazioni importanti su schemi alimentari, livelli di assunzione di sostanze nutritive, fattori comportamentali, indicatori di peso”.
Per i ragazzi italiani, comunque, la situazione delle cattive abitudini alimentari sembra un po’ meno preoccupante: secondo i dati dell’Osservatorio Nestlè – Fondazione ADI, “dei bambini italiani coinvolti nell’indagine ben l’89% fino ai 13 anni afferma di non saltare mai i pasti; e l’85%, fino ai 18 anni, dichiara di essere assiduo nella prima colazione. A preoccupare maggiormente è però l’area legata alla convivialità a tavola: bambini e genitori sembrano infatti distratti dall’uso del cellulare”.