Chi possiede un animale domestico deve sapere che il cibo prodotto per loro può essere contaminato da batteri, pericolosi anche per i padroni che lo maneggiano. L’avvertimento arriva dalla Food and drug administration (Fda), l’agenzia Usa che regola farmaci e cibi, che ha avviato una ricerca sull’argomento. ”Spieramo di riuscire a capire come minimizzare l’incidenza di malattie di origine alimentare – spiega Renate Reimschuessel, capo del Vet-Lirn, il laboratorio di ricerca veterinaria dell’Fda – associate al cibo per animali”.
Sotto la guida del Vet-Lirn, 34 laboratori veterinari di Stati e università stanno esaminando le preoccupazioni segnalate dai padroni degli animali. Quasi tremila cani sono stati testati nelle cliniche veterinarie del paese per la salmonella. I risultati dello studio dovrebbero essere pronti nel 2016. Dei 2965 animali esaminati, poco meno di 100 sono risultati positivi al batterio. ”Chi possiede un animale domestico dovrebbe sapere – continua – che quasi la metà dei cani risultati positivi alla salmonella non mostrava i sintomi. Un cane quindi può non mostrare sintomi ma avere il batterio, che quindi può diffondersi ad altri membri della famiglia. Un pericolo soprattutto per i bambini, gli anziani e chi ha problemi al sistema immunitario”. I cani risultati positivi avevano mangiato più spesso cibo crudo per animali.
Ma cosa fare per proteggersi? La Fda suggerisce alcune misure di sicurezza: non comprare barattoli o pacchi ammaccati o danneggiati; dar da mangiare all’animale in un luogo che possa essere pulito facilmente; lavare il piano di lavoro, la tavola e tutte le superfici dopo che si è poggiato il cibo; etichettare gli utensili che si usano solo per il cibo degli animali; conservare il cibo in un luogo fresco e asciutto, sigillato in un contenitore, e il pacco originale, con i dati del produttore e il codice del prodotto, fino alla fine.