(Reuters Health) – Un programma di realtà virtuale, con personaggi dei cartoni animati, può ridurre la paura dei bambini prima di sottoporsi a procedure di imaging. A questa conclusione è giunto uno studio coreano pubblicato da Jama Pediatrics.
Lo studio
Sung-Hee Han e colleghi del Medical Virtual Reality Research Group della Seoul National University, hanno condotto lo studio presso il Bundang Hospital di Seongnam nell’estate del 2018. I bambini, di età compresa tra i 4 e gli 8 anni, sono stati assegnati a caso a un gruppo di controllo che ascoltava semplici istruzioni verbali o a un gruppo che sperimentava un programma di realtà virtuale della durata di tre minuti.
Il team ha valutato lo stress e l’ansia dei piccoli durante il processo di una radiografia tramite la Observational Scale of Behavioral Distress, originariamente sviluppata per i bimbi che necessitavano di interventi sul midollo osseo e poi allargata ad altre procedure pediatriche che possono essere dolorose o stressanti. La scala osservazionale include 11 comportamenti che indicano sofferenza, come pianto, avvinghiamento, paura, trattenimento e urla.
L’esperienza di realtà virtuale è stata fornita attraverso un display montato sulla testa dei bambini che creava un ambiente virtuale tridimensionale a 360°. Chatan e Ace, due personaggi dei cartoni animati protagonisti di “Hello Carbot” – una serie molto popolare in Corea – spiegavano in dettaglio il processo di una radiografia toracica, invitando i soggetti a cooperare durante la procedura. Li conduceva in una sala per radiografie, spiegava loro come posizionarsi di fronte a un macchinario per radiografie toraciche e li rassicurava dicendo loro di fare un respiro profondo e non avere paura.
I risultati
Il 78% dei bimbi del gruppo della realtà virtual presentava un punteggio di “scarso stress” inferiore a 5, rispetto al 52% nel gruppo di controllo. Otto bambini di questofruppo hanno richiesto la presenza di un genitore, rispetto ai 18 nel gruppo di controllo. Anche i punteggi relativi alla soddisfazione dei genitori erano leggermente più elevati, con un 9.4 su una scala di 10 punti nel gruppo della realtà virtuale e un 8.6 in quello di controllo. La durata della procedura è stata leggermente inferiore nel gruppo della realtà virtuale e ha richiesto meno ripetizioni per i bambini che si sono mossi durante l’acquisizione delle immagini.
Fonte: JAMA Pediatrics
Carolyn Crist
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Nutri&Previeni)