Bimbi: l’autosvezzamento non previene il sovrappeso

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(Reuters Health) – Differenti studi hanno ipotizzato che i bambini che vengono lasciati “liberi” di guidare la propria alimentazione, saranno anche i primi a giudicare meglio quando ne hanno abbastanza e devono smettere di mangiare, tuttavia, un nuovo studio pubblicato su Jama Pediatrics sembrerebbe smentire queste convinzioni. Secondo la nuova ricerca proveniente dalla Nuova Zelanda, pur lasciando che i piccoli siano liberi di guidare il proprio svezzamento, non si riesce ad evitare che vadano in sovrappeso. “Siamo rimaste sorprese nel vedere che lasciare che i piccoli si nutrano da soli fin dall’inizio dello svezzamento, anziché essere imboccati da qualcun altro, non migliori la loro capacità di smettere di mangiare quando sono sazi. Nello studio abbiamo notato che i bimbi lasciati in autonomia avevano le stesse probabilità di essere sovrappeso rispetto a quelli che venivano imboccati con il cucchiaio”, affermano le autrici dello studio Anne-Louise M. Heath e Rachael W. Taylor dell’Università di Otago a Dunedin.

Lo studio
Lo studio “Baby-Led Introduction to Solids” (BLISS) ha coinvolto 206 madri e i rispettivi neonati ed è stato progettato per vedere se l’approccio allo svezzamento guidato dal bambino (autosvezzamento) potesse in qualche modo ridurre il rischio di sovrappeso. Le madri sono state reclutate durante la gravidanza e divise in due gruppi, uno dei quali è stato invitato ad applicare l’approccio di autosvezzamento al momento del compimento del VI mese di vita del piccolo, l’età in cui la maggior parte delle linee guida raccomanda di cominciare ad introdurre cibi solidi oltre all’allattamento al seno in corso. La maggior parte delle madri partecipanti ha allattato esclusivamente al seno fino a cinque o sei mesi e le madri del gruppo dello svezzamento guidato dal bambino avevano avuto accesso a ulteriori consigli su come portare avanti l’autosvezzamento. Tuttavia, arrivati a 12 – 24 mesi di osservazione, i ricercatori non hanno riscontrato alcuna differenza nei tassi di sovrappeso tra il gruppo dei bimbi con autosvezzamento e quello dei bimbi alimentati con il cucchiaio. C’erano, però, altre differenze. “E’ stato interessante scoprire che i bambini che seguivano l’autosvezzamento mostravano maggior apprezzamento nell’alimentarsi e avevano meno probabilità di essere dei mangiatori esigenti, come invece accadeva ai bimbi imboccati con il cucchiaio, giunti ad un anno di età – affermano Heath e Taylor – Questo è particolarmente interessante perché la differenza nel mangiare a spizzichi era abbastanza evidente, anche se le famiglie erano state assegnate casualmente a seguire questo approccio di alimentazione con il loro bambino”. Va ricordato che una delle preoccupazioni degli esperti è che con l’autosvezzamento il bimbo non mangi a sufficienza per il suo regolare accrescimento, ma secondo le autrici questo fenomeno non si è verificato in questo studio.

By Will Boggs MD

JAMA Pediatr 2017

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Nutri e Previeni)

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