Si torna a parlare di carboidrati raffinati, ossia zuccheri semplici o complessi lavorati industrialmente, questa volta in relazione al rischio di tumori. Si è visto infatti che, da un lato, mangiare troppi zuccheri raffinati, come quelli presenti in bibite e cibi industriali, sembra raddoppiare o triplicare il rischio di cancro alla prostata. Dall’altro, però, limitare il consumo dei carboidrati utilizzati per le preparazioni industriali e consumare alimenti che forniscono carboidrati sani quali legumi, cereali integrali e frutta, sembra ridurre il rischio di alcuni tumori tra cui il cancro al seno. E’ questa la scoperta che arriva da uno studio presentato al meeting dell’American Society for Nutrition a San Diego, da esperti della Università di New York.
Studio epidemiologico
Gli epidemiologi hanno arruolato 3.100 individui e seguito per parecchi anni il loro stato di salute, monitorando il tipo di alimentazione adottato da ciascuno nel tempo. Gli esperti hanno tenuto conto delle diagnosi di cancro e visto che il consumo regolare di bibite zuccherate è associato a un rischio triplo di cancro alla prostata; il consumo di cibi industriali – hamburger, hot dog, dolciumi confezionati etc – è associato a un rischio doppio di cancro alla prostata. Invece, un’alimentazione ricca di legumi, cereali integrali, frutta, verdura riduce il rischio di tumore al seno del 67%. Uno dei risultati importanti di questa ricerca è che il rischio di cancro è determinato dalla fonte di carboidrati portata a tavola, spiega Nour Makarem, autore dello studio. “Le fonti di carboidrati sani, quali i legumi, tendono a difenderci dal cancro, quelle non sane come i cibi dei fast food e le bibite ne aumentano il rischio”.