Maggiore attenzione ai prezzi, meno sprechi e più tempo passato in cucina tra i fornelli. E’ questa la fotografia scattata da una indagine di Altroconsumo condotta tra il 16 e il 17 aprile tra gli italiani al tempo del coronavirus. Nell’indagine per valutare l’impatto che il Covid-19 sta avendo sulle abitudini dei consumatori, sono stati intervistate 1.047 persone di età compresa tra i 18 e i 74 anni.
Dall’analisi è emerso che il 41% dei connazionali butta meno prodotti alimentari rispetto a prima dell’emergenza sanitaria: si cucina di più (49%, di cui il 20% lo fa molto più di prima) e si mangia di più (35%). Solo il 13% mangia meno rispetto a prima, per compensare forse il fatto di fare molto meno movimento. Il 22% acquista più snack salati e dolci rispetto al periodo precedente.
E’ registrata “una maggiore attenzione ai prezzi (il 34% ci fa più caso rispetto a prima e il 12% presta “molta” più attenzione) quando si fa la spesa, e c’è una propensione ad andare meno spesso al supermercato (50%), anche se il 44% ha mantenuto la stessa frequenza”.
La tavola più apprezzata sembra essere quella “fatta in casa”, con una riduzione degli ordini a domicilio: il 40% ne fa meno, contro un 16% che ne fa di più. Aumentano gli acquisti di surgelati e degli alimenti in scatola in circa il 30% dei casi (mentre il 18% e 17% lo fanno meno).
Infine, per la spesa online è registrato che il 30% la fa più di prima e un 28% la fa meno, probabilmente per le difficoltà di consegna dei supermercati riscontrate nelle scorse settimane. Piccoli market, macellerie, panetterie “vedono un 25% delle persone che li frequenta di più, a fronte di un 35% che li frequenta meno di prima”.