Uno studio condotto da ricercatori della Texas A&M University pubblicato su JAMA Network Open conferma la sicurezza degli sport di contatto all’aperto: il rischio che un giocatore positivo a Covid-19 trasmetta l’infezione a un avversario o a un compagno durante una partita di football americano giocata all’aperto è infatti prossimo allo zero.
Lo studio ha seguito per tre mesi, da settembre a dicembre 2020, i 1.190 atleti delle 14 squadre di un campionato universitario statunitense, la Southeastern Conference. Per ogni partita i ricercatori hanno analizzato i movimenti e i contatti ravvicinati in campo rilevati con un sistema di tracciamento elettronico indossato dai giocatori, censendo oltre 100 mila interazioni tra atleti; successivamente hanno monitorato i casi di Covid emersi tra i giocatori, mettendoli in relazioni con i contatti avvenuti in partita.
In totale 138 atleti hanno contratto Covid durante la stagione (il 12%), ma nessuno dei contagi era correlato ai contatti avuti in partita. Inoltre, non è stata riscontrata nessuna ulteriore trasmissione tra i giocatori positivi e i compagni di squadra. Per i ricercatori, i dati rilevati si spiegano con la brevissima durata del contatto tra gli sportivi: durante le 64 partite, la durata media delle interazioni era di appena 6 secondi e soltanto 13 coppie di giocatori avevano accumulato complessivamente i 15 minuti di rapporto ravvicinato necessario per essere considerato un contatto a rischio.
“Lo studio ha implicazioni che vanno oltre il football universitario”, scrivono in un editoriale tre ricercatori della University of Maryland School of Medicine di Baltimora. “Altre attività di contatto, come gli sport amatoriali e ricreativi, soprattutto se praticati all’aperto, possono continuare in sicurezza durante la pandemia di Covid-19”.