Mattinieri o nottambuli? Nell’affrontare le giornate non cambia solo l’orario in cui ci si alza al mattino ma anche tutte le altre attività che vanno a comporre la giornata, come mangiare o svolgere attività fisica. Il ritmo circadiano, scritto nel Dna, si sa regola tutto questo ed appartene alla categoria dei mattinieri, quindi avere un cronotipo mattutino, oppure a quella dei nottambuli, e avere un cronotipo serale, è profondamente diverso. Da una recente pubblicazione guidata dal Nestlè Research è, infatti, emerso che i nottambuli possono avere un rischio maggiore di soffrire di malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2 rispetto ai mattinieri, in quanto tendono ad avere modelli nutrizionali meno salutari che non rispettano le tre dimensioni del comportamento alimentare – tempistica, frequenza e regolarità – e quindi i ritmi biologici e metabolici del nostro organismo (crono-nutrizione).
“Questo studio conferma i dati provenienti da molti altri studi di crononutrizione. E’ importante comprendere che la consuetudine di andare a dormire tardi propria del cronotipo serale non è secondaria rispetto alle sue pessime abitudini alimentari, anzi, è proprio andare a dormire tardi o alimentarsi di notte che disallinea l’equilibrio metabolico dettato dai ritmi circadiani. I nostri orologi biologici sincronizzano i sistemi metabolici per renderli efficienti e funzionali nel periodo diurno per lasciarci riposare la notte. Se invertiamo le nostre attività, creiamo il fenomeno della ‘chronodisruption’ correlata direttamente con disturbi metabolici, obesità e malattie cardiovascolari”, spiega Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista, dell’Università Campus Biomedico di Roma.