Cuore: rischio aumentato con carboidrati di scarsa qualità

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Una dieta ricca di carboidrati di scarsa qualità, ad alto tasso glicemico, comporta un rischio maggiore di infarti e ictus. Lo rileva una ricerca della McMaster University, pubblicata su New England Journal of Medicine. Per la ricerca sono state seguite un totale di 137.851 persone, di età compresa tra 35 e 70 anni e provenienti da cinque continenti, per una media di 9,5 anni attraverso lo studio Population Urban and Rural Epidemiology (PURE).

Il team di ricerca ha utilizzato questionari alimentari per misurare ciò che i partecipanti mangiavano e stimare l’indice glicemico (la classifica del cibo in base al loro effetto sui livelli di zucchero nel sangue) e il carico glicemico (la quantità di carboidrati in un alimento moltiplicata per il suo indice glicemico) di diete. Ci sono stati 8.780 decessi e 8.252 eventi cardiovascolari importanti registrati tra i partecipanti durante il periodo di follow-up. I ricercatori hanno classificato l’assunzione alimentare di carboidrati a seconda che tipi specifici di carboidrati aumentassero gli zuccheri nel sangue più di altri (alto indice glicemico) e hanno confrontato questo indice con l’insorgenza di malattie cardiovascolari o i decessi.

È emerso che coloro che seguivano una dieta a tasso più alto di indice glicemico avevano il 50% in più di probabilità di avere un infarto, ictus o morte se avevano una condizione cardiaca preesistente, o il 20% in più di probabilità di andarvi incontro senza una condizione preesistente. Questi rischi erano anche maggiori tra le persone che erano obese. I ricercatori ricordano che la maggior parte della frutta, della verdura, dei fagioli e dei cereali integrali intatti hanno un indice glicemico basso, mentre ad esempio il pane bianco, il riso e le patate hanno un indice glicemico elevato.

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