Il sovrappeso e l’obesità sono fattori scatenanti per l’insorgenza del diabete 2, ma anche la magrezza non proteggerebbe dalla malattia. Un terzo delle persone magre over 45 rientra infatti nei criteri per il prediabete, una condizione che prelude allo sviluppo della patologia, caratterizzata da livelli di glucosio nel sangue più alti del normale, ma non così elevati da poter formulare la diagnosi certa della malattia. E’ quanto emerge da una ricerca dell’Università della Florida, pubblicata sulla rivista Annals of Family Medicine. Secondo gli studiosi sono proprio le persone magre a rappresentare maggiormente un dilemma per gli specialisti, perché spesso sfuggono agli screening.
Lo studio
Per la ricerca sono stato esaminati i dati del National Health and Nutrition Examination Survey, un sondaggio sulla salute e la nutrizione di adulti e bambini negli Usa, condotto tra il 1988 e il 1994 e tra il 1999 e il 2012. L’attenzione dei ricercatori si è focalizzata sulle persone di peso normale, con un indice di massa corporea tra 18.5 e 24.9, di età superiore ai 20 anni e a cui non era stato diagnosticato il diabete. Nel primo arco temporale preso in esame in generale le persone con prediabete sono risultate essere il 10%, ma nel secondo la percentuale è salita al 19%. Andando poi ad analizzare la fascia di età superiore ai 45 anni, il prediabete è salito dal 22% al 33%. Uno dei motivi per cui anche i magri possono avere questo problema di salute riguarda secondo gli studiosi lo stile di vita e in particolare la sedentarietà.