Svelato un altro pregio della dieta mediterranea che si rivela una preziosa alleata anche contro le complicanze del diabete. Oltre a proteggere i vasi sanguigni, riesce infatti a ripararli reclutando delle squadre di cellule ‘idrauliche’, ribattezzate ‘cellule Super Mario’ come il noto video game, prevenendo così gravi rischi cardiovascolari nei pazienti diabetici. A dimostrarlo è uno studio presentato al Congresso dell’Associazione europea per lo studio del diabete (Easd) da giovani ricercatori grazie a un grant della Società italiana di diabetologia (Sid).
Le premesse e le evidenze
La dieta mediterranea, come noto, riduce il rischio di cardiopatia ischemica (infarto e angina pectoris). Ma se finora se ne conosceva il ruolo di contenimento e correzione di una serie di fattori di rischio cardiovascolari (livelli di colesterolo e di glicemia, ipertensione, peso corporeo), adesso la nuova ricerca rivela un inedito meccanismo attraverso il quale essa potrebbe proteggere i vasi delle persone con diabete tipo 2. Lo studio dimostra infatti che tale dieta aumenta i livelli circolanti delle cellule progenitrici endoteliali, una sorta di squadre di ‘idraulici’ che intervengono a livello dei vasi danneggiati (ad esempio da un infarto) per ripararli.
Lo studio
Lo studio è stato condotto su 215 soggetti con diabete tipo 2 di nuova diagnosi, divisi in due gruppi: al primo veniva consigliata una dieta di tipo mediterraneo, al secondo una dieta a basso contenuto di grassi. Sono stati misurati in tutti i partecipanti, all’inizio dello studio e a distanza di un anno, i livelli di cellule progenitrici endoteliali nel sangue. Al termine dello studio, i soggetti che avevano seguito la dieta mediterranea presentavano un numero di cellule progenitrici endoteliali significativamente maggiore.
Spiega l’esperta
Lo studio, spiega Maria Ida Maiorino, dell’Unità di endocrinologia e malattie del metabolismo della Seconda Università di Napoli, ”dimostra per la prima volta che seguire una dieta di tipo mediterraneo con una modica restrizione di carboidrati (pari al 50% dell’introito calorico giornaliero) e ricca di acidi grassi monoinsaturi, si associa all’aumento dei livelli circolanti dei progenitori delle cellule endoteliali, le cellule staminali di origine midollare preposte alla riparazione dei vasi sanguigni, quando interessati da danno ischemico. I risultati suggeriscono dunque l’esistenza di un nuovo inedito meccanismo attraverso il quale la dieta mediterranea esercita i suoi benefici effetti sul sistema cardiovascolare”.
Sono risultati ”importanti soprattutto per questi pazienti diabetici – prosegue – ai quali viene innanzitutto consigliato di modificare il proprio stile di vita con dieta ed attività fisica, prima ancora di intraprendere una terapia medica. In questa categoria di pazienti, la dieta mediterranea offre cioè protezione nei confronti dell’aterosclerosi vascolare, migliorando la capacità rigenerativa dell’endotelio e proteggendo, nel lungo termine, i vasi sanguigni dal danno ”. Una ‘medaglia’ in più, insomma, a favore della dieta mediterranea: ”Questi studi contribuiscono in modo sostanziale a chiarire l’enorme potenziale terapeutico di questa dieta, già patrimonio dell’UNESCO” sottolinea Giorgio Sesti, presidente della Sid “e rafforzano l’importanza della nutraceutica come vero e proprio trattamento della patologie cardio-metaboliche”.