Un’elevata aderenza alla dieta EAT-Lancet è associata a un ridotto rischio di diabete di tipo 2 incidente tra persone con diversi rischi genetici, secondo uno studio pubblicato su Metabolism, e diretto da Shunming Zhang, della Lund University, Malmö, Svezia.
“Nel 2019, la Commissione EAT-Lancet ha proposto una dieta prevalentemente a base vegetale che favorisce la salute umana e sostiene la sostenibilità ambientale. Tuttavia, la sua associazione con il diabete di tipo 2 (T2D) non è stata ampiamente studiata, e non è chiaro se la sensibilità genetica al T2D possa modificare questa associazione” affermano gli autori.
I ricercatori hanno voluto indagare l’associazione tra la dieta EAT-Lancet e il rischio di T2D, e valutare se l’associazione faccia differenze nella predisposizione genetica al T2D. Per questo hanno analizzato i dati di 24.494 partecipanti allo studio Malmö Diet and Cancer. I partecipanti hanno modificato la loro dieta, ed è stato costruito un indice dietetico EAT-Lancet (intervallo da 0 a 42 punti) basato proprio sulla dieta di riferimento EAT-Lancet. I registri nazionali e locali sono stati utilizzati per identificare i casi di T2D durante il follow-up. La predisposizione genetica al T2D è stata calcolata sulla base di 116 polimorfismi a singolo nucleotide.
Durante un follow-up mediano di 24,3 anni, sono stati documentati 4.197 (17,1%) casi di T2D. Rispetto alle persone con la più bassa aderenza alla dieta EAT-Lancet (≤13 punti), i partecipanti che avevano la più alta aderenza (≥23 punti) hanno mostrato un rischio inferiore del 18% di sviluppare T2D. Non c’era alcuna interazione moltiplicativa né additiva significativa tra la predisposizione genetica al T2D e l’indice dietetico EAT-Lancet. Il rischio più elevato di sviluppare la malattia, comunque, è stato osservato tra il 22,9% degli individui con alto rischio genetico e basso punteggio di dieta EAT-Lancet.
Metabolism. 2023 Jan 19;155401. doi: 10.1016/j.metabol.2023.155401. Online ahead of print.