Frutta, legumi, pesce, olio di oliva, carne bianca e verdure: la dieta mediterranea viene decantata come un esempio di alimentazione salutare per tanti motivi, tra questi, ora, anche l’effetto anti-smog. Un recente studio condotto presso la New York University e presentato in occasione del meeting della American Thoracic Society (ATS) ha dimostrato che mangiare “mediterraneo” attenua gli effetti negativi sulla salute dell’inquinamento, ad esempio l’aumento di rischio cardiovascolare e l’aumento di mortalità per cause cardiovascolari indotto dall’inquinamento.
Il lavoro ha coinvolto per 17 anni un totale di 548.699 persone (di età media 62 anni all’inizio dello studio). Il campione è stato diviso in cinque gruppi a seconda de livello di adesione ai precetti della dieta mediterranea (con consumi elevati di frutta e verdura, legumi, pesce, olio di oliva, carne bianca e ridotti consumi di cibo spazzatura e carne rossa) e il livello individuale di esposizione all’inquinamento atmosferico è stato stimato sulla base della zona di residenza di ciascuno.
Durante il periodo di monitoraggio sono stati registrati oltre 12 mila decessi. La mortalità è risultata più elevata nelle aree più inquinate ma è stata più contenuta – a parità di livelli di inquinamento – tra le persone fedeli alla dieta mediterranea. Ad esempio la mortalita’ per infarto aumentava del 20% per ogni aumento di 10 unità di volume di particolato fine tra coloro che non seguivano la dieta mediterranea e del 5% tra coloro che invece adottavano rigorosamente tale dieta. Analogamente, la mortalità per infarto sale del 12% per ogni aumento di volume di ossido di azoto (NO2) tra coloro che non mangiano secondo la tradizione mediterranea, e di solo il 4% tra i seguaci di questa dieta.
E’ possibile che l’alimentazione sana contrasti gli effetti dell’inquinamento aumentando l’apporto di molecole antiossidanti (come le vitamine) che sono uno scudo efficace contro i radicali liberi, anche quelli messi in circolo dallo smog