Determinate strategie dietetiche determinerebbero un miglioramento della psoriasi. A mostrarlo è una ricerca pubblicata su Nutrients da un team guidato da Monica Neagu, dell’Università di Bucarest, in Romania, che evidenzia gli effetti regolatori dei cibi e dei principi nutritivi sulla psoriasi.
Secondo i ricercatori, più del 60% delle persone con psoriasi da moderata a grave ha una scarsa qualità di vita. Il team ha trovato una connessione tra obesità, microbioma intestinale e patogenesi della psoriasi, principalmente attraverso la deregolazione della barriera epiteliale che scatena l’infiammazione sistemica. Dal momento che la composizione e la diversità del microbioma intestinale influenzano la gravità dei sintomi della psoriasi, la dieta e gli integratori che modulano attivamente l’asse intestino-pelle potrebbero migliorare la sintomatologia della malattia cutanea e la qualità di vita dei pazienti.
Per lo studio, i ricercatori hanno rivisto e riassunto le recenti ricerche che affrontano il tema della connessione tra psoriasi e obesità, con attenzione sugli interventi nutrizionali come terapie complementari per la psoriasi. Tra tutti i regimi alimentare testati negli studi, una dieta con basso contenuto calorico indurrebbe i principali benefici nella psoriasi grave, riducendo l’infiammazione sistemica, l’obesità e la regolazione della disbiosi. Questo regime prevede il consumo di carboidrati, per il 60%, di proteine, per il 15%, e di grassi, per il 25%, con una riduzione di 550 kcal rispetto alle richieste di dieta. Dopo 24 settimane seguendo questo regime alimentare, molte persone hanno raggiunto un PASI di 75 e 50 e la restrizione calorica ha portato a una regressione delle lesioni della psoriasi. Inoltre, nei pazienti con sintomi di malattia cronica, il dermatologo ha trovato una riduzione di circa il 50% del punteggio PASI e dei parametri standard, inclusi l’indice sulla qualità di vita DLQI e la visual analog scale (VAS) per la misurazione del prurito.
Nutrients (2023) – doi: 10.3390/nu15163528