Una dieta ricca si carne potrebbe portare a riacutizzazioni nei casi di colite ulcerosa. È la conclusione cui è arrivata una ricerca condotta da un team guidato da Charlie Lees, dell’Università di Edimburgo, nel Regno Unito. I risultati dello studio sono stati presentati alla Digestive Disease Week 2023 a Chicago, ai primi del mese.
La ricerca ha preso in considerazione i dati dallo studio PREdiCCt, in cui è stata monitorata la dieta dei pazienti con malattia infiammatoria intestinale (IBD) per due-tre mesi, con due anni di follow-up. L’analisi presentata all’incontro annuale, nello specifico, ha incluso 497 pazienti con malattia di Crohn e 520 con colite ulcerosa.
I pazienti che presentavano i più elevati consumi di carne avevano un rischio raddoppiato di gravi riacutizzazioni, definite come aumento dei sintomi e aumento di proteina C-reattiva e calprotectina fecale, oltre a un cambio di terapia. Dopo un follow-up medio di 1.481,5 giorni, le riacutizzazioni gravi si sono manifestate a un tasso del 5,6% l’anno, ma non differivano in base alla tipologia di IBD. L’assunzione totale media di proteine al baseline era di 91,9 grammi al giorno, di cui 35,8 grammi da fonti animali. L’hazard ratio per l’assunzione di carne nel gruppo di pazienti con colite ulcerosa era di 2,08. Infine, il team non ha trovato alcuna associazione tra riacutizzazioni gravi e quantità totale di fibre assunte o consumo di cibi ultraprocessati.
Meat heavy diets may lead to ulceerative colitis flares – GI & Hepatology News DDW 2023