L’uso dell’analgesia epidurale durante il travaglio non causa problemi dello sviluppo neurologico nel bambino, come disabilità intellettive, difficoltà di socializzare o autismo. Lo sostiene uno studio condotto da diverse istituzioni inglesi coordinate dal Bristol Biomedical Research Centre. “Gli studi osservazionali riportano risultati contrastanti, con alcuni che identificano un’associazione tra analgesia epidurale ed esiti avversi neonatali e altri che non trovano questo collegamento”, spiegano i ricercatori. In particolare, uno studio pubblicato lo scorso anno aveva rilevato un elevato rischio di autismo per i bambini nati da donne che avevano ricevuto l’epidurale.
La ricerca, pubblicata su JAMA Network Open, ha ora analizzato i dati relativi a oltre 430 mila partorienti scozzesi, un quarto delle quali aveva ricevuto l’iniezione epidurale per controllare il dolore durante il travaglio. L’analisi dei dati ha mostrato che il maggior effetto dell’epidurale si osserva al momento del parto: le donne che avevano ricevuto l’anestesia hanno minori probabilità di partorire naturalmente e di aver bisogno del cesareo o di manovre per aiutare il parto. Ciò si traduce in un leggero rischio, per il bambino, di avere bisogno del trasporto in terapia intensiva neonatale senza che però abbia ripercussioni sull’indice di Apgar, che valuta la salute di base del bambino alla nascita, né sulla durata della permanenza in ospedale.
Inoltre, i bambini nati da madri che hanno ricevuto l’epidurale nei primi due anni di vita non hanno un maggior rischio di soffrire di problemi del neurosviluppo. “Questi risultati forniscono un’ulteriore rassicurazione alle donne in gravidanza che desiderano alleviare il dolore durante il travaglio con l’epidurale e agli operatori sanitari”, scrivono in un editoriale Alexander J. Butwick ed Elizabeth Wall-Wieler, rispettivamente della Stanford University e della University of Manitoba di Winnipeg in Canada.